Trek-Segafredo, Jasper Stuyven più rilassato in vista del 2022: “Nessuno è imbattibile, con Pedersen siamo una bella coppia”

Jasper Stuyven arriva al 2022 decisamente più sereno. La vittoria alla Milano – Sanremo ha dato chiaramente lustro alla sua stagione, nella quale ha poi ottenuto anche numerosi altri piazzamenti di rilievo, come il quarto posto al Mondiale e al Giro delle Fiandre. Il belga si è così confermato non solo corridore capace di inserirsi per la lotta per le grandi corse, ma effettivamente di poterle anche vincere. Un risultato che dunque gli permette di approcciarsi alla nuova stagione, la sua nona in maglia Trek – Segafredo, con più fiducia e serenità. Classe 1992, a 29 anni sente di essere nel pieno della maturazione psico-fisica e spera di poterne godere ulteriormente i frutti.

Ora sono sicuramente più rilassato in seguito alla vittoria della Sanremo, anche se sono ovviamente anche più motivato per cercare di ottenere altri successi, partendo magari dalla primavera – spiega nel corso della conferenza stampa virtuale organizzata dal team – Ovviamente, vincere una monumento quest’anno mi permette di avere un approccio più rilassato. Forse perché ora ho più fiducia in me quando vado alle corse, ma chiaramente è un bel modi di prendere il via”.

Reduce da quello che non esita a definire “il migliore anno della carriera”, non solo per i risultati ottenuti, ma “anche per il modo e le sensazioni avvertite in corsa”, il corridore belga sente di essere sulla strada giusta, pur chiaramente consapevole che non per questo diventerà un corridore “che vince come Wout Van Aert o Mathieu Van Der Poel“. “Ho sempre detto che avrei voluto raggiungere il mio apice a 27-28 anni fino ai 33-34, quindi finora va tutto bene, anche se chiaramente questo non significa che sono soddisfatto e che mi fermerò – aggiunge – Sono un corridore che sta costruendo il suo palmarès e penso che ci sono belle vittorie nella mia bacheca, per cui voglio continuare così. Anche se ci sono corridori che hanno fatto così più impressionanti, non significa che mi possono staccare facilmente. Nessuno è imbattibile e anche se ci sono grandi favoriti, non significa automaticamente che vinceranno. Nelle corse più dure non vince sempre il più forte, ma chi lo è stato quel giorno. Io mi voglio concentrare su me stesso e sul mio allenamento”.

Per quanto riguarda il calendario e gli obiettivi, ovviamente non saranno molto diversi rispetto a quelli di sempre: “Partirò con il fine settimana di apertura in Belgio, poi farò la Parigi – Nizza e tutte le classiche del Nord, ad eccezione della Dwars Door Vlaandern, cercando poi di gestire bene lo stacco tra Fiandre e Roubaix, che ora sono un po’ più lontane fra loro”, spiega riguardo un calendario leggermente diverso rispetto a molti suoi colleghi, che vivono solitamente un mese di febbraio più intenso. “Personalmente sarò in altura nei primi mesi dell’anno – spiega – Mi sento bene in corsa facendo così, come ho dimostrato al Delfinato e a Plouay quest’anno”.

Non manca ovviamente anche un commento riguardo il suo rapporto con Mads Pedersen, grande amico con il quale condivide i gradi in squadra e che a sua volta ha parlato della loro convivenza, spartendosi così oneri e onori: “Entrambi vogliamo essere più presenti nei finali delle corse, cosa in cui abbiamo faticato a volte quest’anno. Vogliamo provare ad esserci entrambi per vincere di più insieme. Siamo amici da quando è arrivato in squadra e il nostro rapporto è cresciuto ulteriormente da allora. Sappiamo che siamo pronti ad aiutarci e dare tutto per l’altro, ma anche che potremmo essere presenti entrambi nel finale. Ci intendiamo piuttosto bene in corsa, abbiamo un buon rapporto ed è bello portare questo rapporto anche in corsa”.

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